IL MONDO CHE VORREI

Il mondo che vorrei è quello esistente,


un mondo in cui la maggior parte degli esseri umani sono affetti da una frustrazione crescente in modo proporziale alle vibrazioni che si innalzano e alla tenerezza che mi suscitano.

Invidiosi, gelosi, competitivi, vendicativi, mistificatori, corrotti, zombi, assassini, violentatori, virtuosi, onesti, leali, eroi, guerrieri, altruisti, amici... ad ognuno spetta il proprio percorso, il proprio prezzo, e propriamente qualunque altra cosa.

Eppure il mondo che “vorrei” è esattamente quello
in cui mi trovo, una palestra in cui possono quotidianamente esercitare la mia ginnastica! E che altro ?

Possono i miei piccoli obbiettivi (fare l’archeologa o la scrittrice o la consigliera) diventare grandi scopi?

E perché mai! Essi sono soltanto un trastullarmi divertendomi mentre Cammino verso il vero scopo della mia Esistenza... ed è stato sempre uno soltanto.

E non lo dimentico mai... e non dimentico che i miei ruoli sono soltanto il mio rallegramento, mentre avanzo verso il raggiungimento dell’unico Scopo...

Da brava umana dovrei anche aggiungere : i miei ruoli sono anche il mio sostentamento materiale, ma in realtà è falso, poiché so per certo che, come per qualunque essere vivente del mondo naturale, mi sopraggiungerà, indistintamente dal mio dilettarmi, ciò di cui ho bisogno, che sia cibo o morte.

Del resto che differenza fa fra il cibo o la morte fisica, dal momento che ho la certezza che qualunque cosa sia, è ciò che mi serve?

Ho sfruttato anni prima di arrivare a “sentire” in me questa visione completamente “fuori dal comune”, ho scorticato il tempo illusorio prima di superare la repulsione che accampava in me verso un mondo al quale sapevo di non appartenere, anzi semmai ero un’aliena;

ho spolpato ere intere per arrivare a zittire quella voce che mi gridava: “sei impazzita a stare qui!”

Ma anche se fossi partita da un altro pianeta idilliaco e avessi deciso di approdare su una Terra sconquassata energeticamente e all’interno di una razza diversa.... tutto ciò, oggi, è la più grande avventura che abbia mai sperimentato! (altro che viaggi turistici!!!! La Terra è un trip!!!)

Non nego che alcune volte ho bisogno di un riparo durante questa mia esplorazione, proprio come quando cerco di raggiungere la cima di una montagna e si scatena un temporale: capita di bagnarmi completamente, ma solo se non vi è una roccia che con il suo incavo mi lascia asciutta.

In entrambi i casi ho scelto, non la casualità per me: quando mi sono necessarie faccio arrivare le abluzioni , altrimenti no.

In tutto questo l’apparato umano fisico-mentale-emozionale è un pò in ritardo, nel senso che sembra sempre sorpreso di fronte a qualunque accadimento, in realtà ha solo tempi più lunghi rispetto a Io-Sè: allora, basta soffermarmi e attendere che mi raggiunga.

Apparirò egoista, ma cercate di capire che non vorrei un altro mondo, perché questo è perfetto per me!

È il mondo che ho scelto, prima di atterrare, come mio personale trampolino di lancio verso l’infinito!!!!!

Un abbraccio a tutti voi alla maniera terrestre e aliena.

Elena

LO SPECCHIO DELL'OMBRA

LO SPECCHIO DELL'OMBRA
da Picasso a Picasso -olio su carta riciclata (di Elena Gennai)

SHAMMURAMAT

SHAMMURAMAT
olio su cartone riciclato (di Elena Gennai)